La mostra (l'Esposizione) "Il ritorno su Montauban"
Una mostra di gioco(d'opera teatrale) (esposizione)
«Ritorni su Montauban» è una mostra di gioco(d'opera teatrale) (l'esposizione), per la gente giovane e gli appassionati d'eredità (le tenute(proprietà)). È dedicato a rappresentazione in immagini della bellezza(bello) poetica di Montauban e alla sua divisione (la condivisione) in generazioni.
La mostra (l'Esposizione) "Il ritorno su Montauban" è realizzata(capita) con l'aiuto degli "Amici dell'uomo vecchio Montauban", dei "Minimi di Gruppo", di L' EPIMA (La scuola illustrata di Mandoune), gli artisti e i collezionisti che hanno accettato di prestare noi di lavori(opere) e il Museo Minuscolo di Montauban (22, si penta di de la Comédie, 82000 Montauban).
Questa mostra (l'esposizione) è una gran opportunità (enorme(tremenda)) (l'occasione) per immergersi di nuovo nella rappresentazione della città. In questo tempo difficile (il periodo) quando i centri storici soffrono, La invitiamo a scoprire e condividere il fascino(l'incanto) insospettato, sempre potente e mobile del cuore della città di Montauban.
15 artisti espongono (spiegano)
15 artisti partecipano con «la scuola illustrata di Mandoune» e il «Gruppo di minimi» in mostra (l'esposizione) «Il ritorno su Montauban», presentano un «nuovo paesaggio» di Montauban in vernice (la pittura), in miniatura e in dimensioni(misure) grandi (i formati):
BRIGNAC / Yara D'ANDRADE / Françoise DI FRANCESE / ADELINE DUCELIER / MAURICE ERASME / JEAN-FRANÇOIS GLEYZE / LAURENT LABRIAUD / MARIE-CHRISTINE NOEL / NONOKO / GRÉGORY PAMADOU / MATTINO / JEAN-PIERRE SANCHEZ / SOPHIE SCYEUR / GÉRARD SENES / THESEE
La loro vista(visione), incaricata di corrente di sollecitazioni, non contraddice i pittori(imbianchini) del paesaggio di secolo scorso gli eredi, come Hubert BERGERE (di 1893-1983) di cui sono loro (i lavori(le opere) di pastorella, sul paesaggio di Montauban, sono esposti (spiegati) nello stesso momento), al contrario condividono la stessa arte e le stesse preoccupazioni(affari) per la bellezza(bello) del paesaggio di Montauban, in generazioni.
La negazione della città
Dalla creazione(universo) della città fino ai nostri giorni, Montauban è un motivo(movente) presente nell'immaginazione poetica e artistica della regione. Risvegliando la memoria(ricordo) gloriosa (il souvenir) delle case di campagna antiche del Sud il sangue di cui è fatto mattoni rossi, la città respira il fascino, l'emulazione e la speranza di fabbricazione continuano ancora questo sogno sveglio(ad occhi aperti). A partire dal secolo XVIIIth e nel corso di tempo romantico (il periodo), lei ispira un sogno malinconico al momento di (tempo) che passa. Finalmente, della fine del secolo XXth in oggi, Montauban provoca la paura, negano(rifiutano) la sua esistenza, la città storica scompare da quadri (le stoffe) e da poesie. Questa negazione sembra di annunciare un crollo dell'attività del cuore di città, in un mondo globalizzato, rovesciato da rivoluzione digitale e attraversato da conflitti e guerre.
Ritorni su Montauban
[STOP_TRANSLATION] rileve(rileveraggi) di negozi appartenenti a una catena de, les artisti sentimenti(opinioni) di comme les poètes se sont faits les interprètes de ces différents. Motivo di L'exposition présentée au Mini Musée est particulièrement marquée par ce esthétique. La passeggiata di C'est donc à une poétique d'un «Rivisita Montauban sur» il que le visiteur est convié. Preventivo di Il et nécessaire de s’intéresser à la ville urgente(pressante), en somme de faire la négation de la négation de la ville, et de continuer à partager cet espace et les représentations de la ville. Ce «Rigiro(Rivisita) sur Montauban» abitanti di évoque également le centre réinvesti par ses après une longue déshérence. L’exposition souligne surtout la permanence, comme les transformations de cet imaginaire, où se illuminato in filigrane, la trasmissione et le partage de la ville, mais surtout l’histoire du rapport intime que l’habitant entretient avec sa ville, avec figlio passé comme figlio futur.
©Grégory Pamadou, Commissaire de l’exposition.