Tisane

Name: Tisane
Start: 2024-06-01T14:00:00+02:00
End: 2024-06-02T17:00:00+02:00
Location: Jardin médiéval du musée de Saint-Antoine-l’Abbaye

La farmacopea degli Ospedalieri di Saint-Antoine e quella descritta nel Capitulare di Villis da Carlo Magno nel IX secolo abbondano di indicazioni sui benefici di alcune piante dei giardini...

1 e 2 giugnoPassato

Condizioni

Accesso libero, nei limiti dei posti disponibili. (previsto ritiro in caso di pioggia)

La farmacopea degli Ospedalieri di Saint-Antoine e quella descritta nel Capitulare di Villis da Carlo Magno nel IX secolo abbondano di indicazioni sui benefici di alcune piante dei giardini. Partendo da questi esempi e dalle piante presenti nel giardino medievale del museo di Saint-Antoine-l'Abbaye, impara a dosare piante secche e spezie per realizzare la tua tisana benessere. Ogni partecipante partirà con una bustina della tisana creata. Relatore: Stéphane Rossi, farmacista-erborista, Au temps des fées (Grenoble, 38)

A proposito del luogo

Jardin médiéval du musée de Saint-Antoine-l’Abbaye

Le Noviciat, Saint-Antoine-l'Abbaye, Isère, Auvergne-Rhône-Alpes

Isère
Auvergne-Rhône-Alpes

Quattro giardini, quattro storie, quattro soste punteggiate da piante esuberanti, erbe aromatiche, fiori e alberi da frutto uniti dall'acqua di una fontana e da bacini, elemento inerente e fondatore dell'essenza stessa del giardino. Un giardino di piante mediterranee, trait d'union tra Oriente e Occidente, accoglie il visitatore nella sua riscoperta dei giardini medievali: il Giardino del Paradiso, luogo di diletto e di contemplazione con i suoi fiori e i suoi uccelli; il Giardino del profumiere, Quintessenza del giardino recintato dove la rosa profuma; il Giardino dei semplici e le sue piante medicinali; il Giardino celeste arabo-andaluso, dove la sinfonia minerale risponde alla profusione vegetale. Se questi giardini sono stati reinterpretati a partire da opere emblematiche, permettono anche di ricordare che l'Abbazia di Sant'Antonio fu fin dal Medioevo un vasto giardino, questo chiostro simboleggiante il paradiso celeste secondo l'evocazione di Sicardo, Vescovo di Cremona, il quale