Coreografia di Caroline Grosjean
Le sentinelle sono quei bambini che si alzano silenziosamente in un sottobosco o in un prato, il tempo di osservare la corteccia di un fascino o il volo di un airone, che si avventurano nei boschetti alla ricerca di un grillo o si inginocchiano al bordo di un laghetto, una mano con la visiera, per divertirsi con il balletto delle anatre domestiche. La coreografa Caroline Grosjean è stata e rimane una di queste sentinelle viventi. Figlia di un'insegnante, nipote di un'insegnante di scienze naturali, ricorda perfettamente come le è stato trasmesso il desiderio di trascorrere del tempo nella natura. Ha voluto fare di questo passaggio da una generazione all'altra il tema del suo nuovo spettacolo partecipativo. Ha quindi invitato bambini e adulti (padri o madri, più spesso, ma anche nonne, zii...) a entrare nella danza. Ha tirato fuori dalla sua cassetta degli attrezzi concettuale alcuni motivi coreografici - un modo di camminare all'unisono, un modo tutto particolare di guardare, dei portali che trasportano... - che bambini e adulti hanno felicemente indossato. Con loro, Caroline Grosjean disegna nello spazio dei giardini dell'abbazia un viaggio per incontrare il vivente.