«La musicalità dei giardini reali all'inizio del XVII secolo»
Far sentire la natura e simulare le sue qualità sonore è un aspetto importante dell'arte dei giardini. Questa dimensione si afferma nel Rinascimento dove la musicalità dell'acqua, del vento e del canto animale è spesso sottolineata, o completata, da costruzioni diverse: fontane zampillanti, voliere di uccelli cantori, organi idraulici, padiglioni, esedre e altri spazi utilizzati per concerti, ecc. All'inizio del XVII secolo, questa dimensione musicale è ulteriormente amplificata, in Francia, dalla moda del teatro, dei «divertimenti» e dei balletti: veri teatri sonori, i grandi giardini sono anche spazi scenografici dove la musicalità del luogo è amplificata dall'architettura. Prenderemo in considerazione tutti questi aspetti sotto i regni di Enrico IV e di Luigi XIII a partire dai giardini reali di Fontainebleau e di Saint-Germain-en-Laye, accordando tutto lo spazio che meritano al Château Neuf, le sue numerose fontane e le sue grotte ad automi.