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Sabato 1 giugno, 10:30Passato
Condizioni
Aperto a tutti, senza prenotazione. Per informazioni scrivere a : giardinogradenigo@gmail.com
Giugno 2024
Sabato 1
10:30 - 13:00

Giardino Gradenigo

Santa Croce, 764, 30135 Venezia VE
  • Venezia
  • Veneto

Il giardino dell’amore di Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio

Apertura con visita guidata
Sabato 1 giugno, 10:30Passato
Condizioni
Aperto a tutti, senza prenotazione. Per informazioni scrivere a : giardinogradenigo@gmail.com
© Palazzo Gradenigo

Alla fine dell’Ottocento Gabriele D’Annunzio ambienta nel giardino Gradenigo il suo romanzo veneziano “Il fuoco” rendendolo il luogo di incontri amorosi tra i protagonisti Stelio e Foscarina, un giovane uomo che ha una relazione con una donna molto più grande, ovvero il poeta e l’attrice Eleonora Duse di cui quest’anno si celebra il centenario della morte.
Il Vate rappresenta se stesso in un impudica trasposizione dell’amore che lo legava all’attrice più rivoluzionaria che i nostri palcoscenici abbia mai avuto. Nel giardino si consuma il loro amore, complici la vista del “melograno ingioiellato, luccicante sotto il firmamento”. Lo scrittore dedica parole intense a questo frutto ancora presente nel Giardino Gradenigo.
Leggeremo passaggi del romanzo e racconteremo la storia del giardino che ha visto anche la presenza di un gigante del cinema, James Ivory, Sotto la pergola di glicine il regista statunitense ha scritto a mano la sceneggiatura del film _Chiamami con il tuo nome_ che ha vinto il premio Oscar.

Tipologia di evento
Visita guidata
Tema 2024
No selection
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Condizioni di partecipazione
Ingresso libero
Tipo di pubblico
Pubblico generale

A proposito del luogo

Giardino Gradenigo
Santa Croce, 764, 30135 Venezia VE
  • Venezia
  • Veneto
Il giardino di palazzo Gradenigo in rio Marin fu a Venezia uno dei giardini di maggior estensione. Sopravvissuto intatto fino agli anni venti del secolo scorso, venne in gran parte espropriato per la costruzione di un quartiere per ferrovieri.
Sorto unitamente al palazzo nella seconda metà del sedicesimo secolo, si accrebbe via via di nuovi spazi fino a raggiungere l’apice della fama a fine ‘700 quando vi si svolsero cacce ai tori (memorabile una del 1767) e ad inizio ‘800 con le feste in onore di Eugenio di Beauharnais, ospite di Bartolomeo Gradenigo podestà di Venezia.
All’epoca il vasto spazio doveva considerarsi un’estensione coltivata a verde e a brolo più che giardino disegnato, dato che vi
esisteva una “cavallerizza” contenente fino ad una trentina di cavalli con tanto di stalle ancora rintracciabili nel catasto
napoleonico. Dal medesimo catasto si desume che il monumentale cancello ornato di statue, attualmente posto sul ramo delle Chioverette, era situato in origine nei pressi del Canal Grande a ridosso della chiesa di S.Simon per consentire ai proprietari l’accesso al giardino direttamente con le carrozze provenienti da S.Giuliano, in terraferma, dopo essere state trasportate in laguna su apposite chiatte. Nel giardino era contenuta anche una collezione di elementi architettonici antichi (colonne, capitelli, ed altri elementi architettonici) - segno della passione collezionistica della famiglia Gradenigo – di cui restano una lapide a ricordo della visita a Venezia di Enrico III di Francia e una palla di bombarda utilizzata nella
liberazione di Padova durante la guerra di Cambrai. La porzione rimanente del giardino (meno di un quarto dell’originale)
venne restaurata una ventina di anni or sono ed attualmente si presenta con una superficie a prato contornata per due lati da bordure di rose e ortensie, per gli altri due da pergolati su cui si sviluppano un glicine ed una vite ad imitazione delle “pergole” settecentesche, elementi ricorrenti nei giardini veneziani. Soprattutto la pergola di vite che si
affaccia su finestre aperte su rio Marin, leggermente sopraelevata, costituisce un suggestivo fondale scenico, quasi un piccolo teatro all’aperto, ornato di rose e lavande. Sul lato opposto, si prolunga un vialetto contornato da alberi ed arbusti (cipressi, cercis, melograni, viburni e olee) che raggiunge il cancello monumentale le cui statue sono
state recentemente liberate dall’edera invasiva. In tutto il giardino sono presenti in abbondanza, oltre a una varietà
di rose ed alle ortensie, altri cespugli e fiori (spireae, iris, anemoni, hemerocallis) tali da garantire nell’arco dell’anno una
fioritura varia, densa di colori e profumi in modo tale da rendere la visita del giardino un’esperienza sensoriale. I proprietari del Giardino Gradenigo sono anche i giardinieri.
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Apertura straordinaria e Giardino storico formale
Accesso
Indirizzo completo: Sestiere Santa Croce, 764, 767, 768/ Fondamenta Rio Marin, Venezia (VE)
Palazzo Gradenigo