Esposizione permanente sul Domaine du Rayol da ieri ad oggi a Villa Rayolet
Situata al piano terra di Villa Rayolet, il cui restauro si è concluso nel 2021, questa mostra occupa l'ingresso e le tre sale di ricevimento di questa villa rappresentativa delle villeggiature borghesi e balneari degli anni '40. - La sala centrale presenta la storia e l'evoluzione del Giardino del Mediterraneo, collocato nella lunga fila dei giardini paesaggistici che l'hanno preceduto. - La sala di destra ripercorre la vita del Domaine du Rayol attraverso quella dei suoi proprietari per tutto il XX secolo. - La sala a sinistra è dedicata alla vita e all'opera del giardiniere paesaggista Gilles Clément, progettista del Giardino del Mediterraneo.
Dei «pannelli paraventi», disposti lungo le pareti per non tagliare le viste verso l'esterno e gli effetti di giochi di specchio propri di alcune sale, presentano una ricca iconografia che ripercorre la storia del sito.
Alcuni «oggetti» occupano lo spazio senza snaturarlo. Nella sala dedicata al Giardino del Mediterraneo: - Una tavola «giardino planetario» con un globo che rivela le zone soggette al clima mediterraneo, - Una «colonna di suoni» per ascoltare brevi frasi di Gilles Clément e dei giardinieri che si esprimono sul giardino. Nella sala dei «proprietari»: - Una tavola che permette di sfogliare degli «album di famiglia» con delle foto complementari ai pannelli: un album per ciascuna delle due famiglie che hanno abitato il Domaine (Courmes e Potez), un album che dettaglia l'architettura, e due album per bambini. - Un grande modello di Villa Rayolet, per capire la sua complessa disposizione. Nella sala dedicata a Gilles Clément: - Un maestoso lampadario costituito da semi e foglie raccolti nel Giardino del Mediterraneo e congelati in gocce di resina. - Dei «petali di legno» incisi con le definizioni dei concetti-chiave di Gilles Clément, che fanno un gioco con il grande specchio della sala. Infine, le vetrine esistenti, parte integrante del Monumento storico, permettono di esporre altri oggetti (taccuini da giardiniere, foto, oggetti ritrovati sul sito, ecc.).
Da notare: la mostra è tradotta in inglese, e si rivolge anche ai bambini con oggetti e fasce informative che sono specificamente dedicati alla parte inferiore dei pannelli.