La quota delle donne, cantieri navali di La Ciotat, testimonianze in libero ascolto
La quota delle donne
cantieri navali di La Ciotat
Quando si parla della storia del cantiere navale di La Ciotat, si impongono le foto delle navi e delle gru, accompagnate dalle immagini delle migliaia di operai che vi lavoravano. E poi «i 105» che per quasi 10 anni hanno condotto la battaglia per il mantenimento dell'attività navale sul sito. Ma che dire delle donne? C'erano persone che lavoravano al cantiere? Quali mestieri svolgevano? E tutte quelle il cui padre, fratello o compagno lavorava al cantiere, come hanno vissuto, quale ruolo hanno avuto nella storia, nelle lotte? Il collettivo di azioni culturali ciotaden, La Culture ca Urge, impegnato sulle questioni del genere e della lotta contro il sessismo, ha scelto di avviare una ricerca, un progetto culturale, per cercare di rispondere a queste domande, per mettere in luce le «dimenticate» dei cantieri. Per non dimenticarle. Le Giornate Europee del Patrimonio hanno per tema quest'anno «Il patrimonio vivente». In questa occasione, la CCU fa la scelta di mettere in evidenza il matrimonio. La CCU ha registrato una prima serie di 5 testimonianze di donne che hanno lavorato nel cantiere o che hanno avuto un membro della loro famiglia che lavora nel cantiere nel periodo 1960/1990: Impiegata al servizio informatico, impiegata presso la famiglia, responsabile del Comitato aziendale, Cinque donne evocano con semplicità e sincerità le loro condizioni di vita e di lavoro «all'epoca dei cantieri». Ogni testimonianza è personale ma attraverso questi cinque esempi desideriamo rendere omaggio a tutte le donne che, a loro modo, hanno contribuito a far vivere i cantieri. Queste testimonianze saranno proposte in libero ascolto al casco, sul sagrato della Maison de la Construction Navale, 46 quai François Mitterrand prorogato dal 15 al 17 settembre 2023.