Concerto
«Alle origini del quartetto d'archi, viaggio ai tempi di Haydn e Beethoven» Forte dei suoi 28 anni di esistenza, il quartetto Liger, con sede a Nantes, ha fatto nuova pelle negli ultimi anni con l'arrivo di nuovi membri attorno al violinista fondatore Patrick Févai, permettendo l'incontro di quattro personalità provenienti da universi musicali tanto eclettici quanto complementari. La volontà dei Liger di trascendere le frontiere è al centro del loro progetto artistico. Se continuano a far risuonare i loro accordi lungo la Loira in sale da concerto tradizionali, i Liger investono luoghi più insoliti alla ricerca di nuovi pubblici a cui amano trasmettere la loro passione per la musica. Per questo viaggio viennese nel cuore del XVIII secolo, il quartetto Liger sceglie di interpretare le opere di questi grandi compositori su «strumenti d'epoca» con corde in budello e archi dell'epoca classica (1760-1800)per avvicinarsi ad una certa autenticità nell'interpretazione musicale. Il colore delle corde in budello e la leggerezza rimbalzante degli archi permettono una migliore comprensione della scrittura delle opere, un lavoro più approfondito dell'articolazione più giusta voluta dai compositori, e una messa in luce dei contrasti ritmici e musicali di quest'epoca in pieno mutamento. Primo violino: Solenne Guilbert; secondo violino: Patrick Févai; Viola: Gwenola Morin; Violoncello: Cédric Forré PROGRAMME: - Joseph Haydn, 1732-1809. Quatuor op 20 no 3 in sol m: Allegro con Spirito; Menuetto-trio; Poco adagio; Allegro di molto I sei quartetti dell'opus 20 di Haydn, composti nel 1772, sono considerati le prime grandi composizioni del genere del quartetto d'archi, e ne fanno il padre indiscusso. Influenzato dalla corrente di pensieri dello «Sturm und Drang» (Tempesta e Passione) emergente in Europa in questo periodo, Haydn sviluppa tecniche di composizione che definiranno i grandi principi di scrittura del quartetto d'archi. In questa corrente essenzialmente viennese, il tono minore permette di esprimere la passione o il dolore, il chiaroscuro, degli effetti «strani e imprevisti» che ritroviamo in questo quartetto in terra minore, con un primo e ultimo movimento molto teatrale dagli accenti drammatici, in contrasto con il minuetto e il movimento lento più calmi e cantabile. - Ludwig van Beethoven 1770-1827. I quartetti d'archi dell'opera 18 costituiscono le primissime opere per questa formazione composte da Beethoven nel 1798-1799 e dedicate al Principe Lobkowitz, uno dei suoi più grandi ammiratori e sostenitori. Questi quartetti d'archi si inscrivono nella continuità della scrittura del genere, infusa da Haydn (che Beethoven incontrò nel 1792) e da cui si è ampiamente ispirato, al confine tra il classicismo, di cui è l'ultimo rappresentante, e il romanticismo che ha portato e sviluppato all'inizio del 19 º secolo. Il primo quartetto d'archi composto da Beethoven dal punto di vista cronologico e riconosciuto anche come il primo capolavoro del compositore del genere. La sua tonalità maggiore porta fin dalle prime note un colore dolce e luminoso, che sarà presto contrastato da una trama frettolosa delle quattro corde, tra masse sonore, registri, attacchi, momenti di grande raffinatezza.