Visita guidata: liberazione e ricostruzione di San Salvatore il Visconte
Dopo una evocazione della Liberazione di San Salvatore il Visconte da parte delle truppe americane, il 16 giugno 1944, una guida presenterà il programma della Ricostruzione del comune, che era stata distrutta a circa il 60%. Progettato dall'architetto Olivier Lahalle, il piano urbanistico si è concentrato soprattutto sulla riprogettazione della viabilità del borgo, attorno ad isolotti, e sulla ridefinizione degli spazi pubblici sgombrando i margini del castello. I suoi vecchi fossati erano infatti occupati prima della guerra da un fronte di costruzioni mentre l'edificio ospitava un ospizio e il museo Barbey d'Aurevilly. Al di là del restauro degli edifici riparabili (tra cui la chiesa, parrocchiale, dotata di vetrate create da Paul Bony, collaboratore di Braque, Chagall o Matisse), la Ricostruzione ha riguardato innanzitutto gli alloggi privati e i negozi. Alcuni vengono ripristinati in modo discontinuo, sotto forma a volte di case borghesi isolate, ritirate dalla strada. Ma i più numerosi sono riuniti in isolotti lineari o chiusi, specialmente ai margini del castello dove l'architettura è più curata. Bisogna anche ricostruire la maggior parte degli edifici pubblici: municipio, ospizio, gendarmeria, museo, scuderie, percezione... I cantieri dell'ospizio e del «gruppo comunale» restano i più importanti.