Naturalia: cronaca delle rovine contemporanee
Quello che Jonk fa con il suo lavoro Naturalia porta un messaggio forte: mostrare come sarebbe la Terra se l'uomo dovesse scomparire. Questo messaggio potrebbe essere apocalittico. Il modo usato non lo è affatto. Scegliendo attentamente i luoghi che mostra, Jonk usa la bellezza per trasmettere il suo messaggio. [...] Con il suo lavoro cerca di far prendere coscienza dell'urgenza di mobilitarsi» - Yann Arthus-Bertrand.
Jonathan Jimenez, alias «Jonk», sputa il globo da una quindicina
pluriennale. Dalle cerimonie religiose in India ai mercati del bestiame guatemalteco, passando per l'Europa dell'Est, questo artista trentasettenne è sempre alla ricerca del cliché perfetto.
Col tempo, dopo aver fatto un passo nella street art e nell'urbex, si è avvicinato ad un soggetto che costituisce oggi il filo rosso della sua opera: la riappropriazione da parte della Natura dei luoghi creati dall'Uomo.
Col tempo, il suo interesse si è concentrato su ciò che gli appare più forte in questo vasto tema dell'abbandono: i luoghi ripresi dalla Natura. È poetico vederla riprendere ciò che è stato suo, reintegrare attraverso finestre rotte e fessure, gli spazi costruiti dall'Uomo e poi abbandonati, fino ad inghiottirli totalmente.
Il suo lavoro è stato presentato in molte mostre collettive in tutto il mondo (Parigi, Londra, Lisbona, Roma, Seul, Tokyo, Singapore, Los Angeles, New York...) e molte mostre personali a Parigi (Salone d'Onore del Municipio del XX arrondissement, l'OCSE, Forum des Halles, Fondazione Nicolas Hulot...).