Visita libera di un mulino ad acqua a tre ruote e dimostrazione di macinazione
Il Moulin de Cuves è un mulino ad acqua a tre ruote situato su una bief nella bassa valle del Sée, piccolo fiume costiero che sfocia nella baia di Mont Saint-Michel. È stato utilizzato fino al 1940 per la macinazione di tre cereali, grano, grano saraceno e orzo, poi fino al 1984, in pensione dell'ultimo mugnaio, per produrre farine per gli animali. Non è stato modernizzato e ha conservato tutti i suoi meccanismi, le sue tre ruote esterne, i suoi tre mulini interni, il suo pulitore, il suo bluterie, i suoi montacarichi.
Un tempo era un comune mulino dipendente dal feudo di Cuves, appartenuto alla nobiltà della contea di Mortain, nella linea di Robert de Cuves dall'XI al XIII secolo, poi di Jeanne de la Ferrière dal XIII al XVI secolo e dei Montchauveau che conservarono la signoria di Cuves fino alla fine del XVII secolo. La tenuta di Cuves fu poi acquistata dalla famiglia Doynel che la conservò fino al 1851.
La più antica citazione del Moulin de Cuves si trova nella copia della carta di fondazione della chiesa collegiata di Mortain, datata 1082, dove è scritto che il signore Robert de Cuves e suo figlio Raoul, concedono i diritti del Moulin de Cuves e gli altri diritti banali della signoria di Cuves, al grande cantore della chiesa collegiale di Mortain (Manche).
L'edificio è stato rimaneggiato all'inizio del XIX secolo, ma secondo un architetto degli edifici di Francia, la base del mulino sarebbe del XV o XVI secolo. La diga è stata ampliata verso il 1850, su richiesta del Prefetto della Manica, a seguito di una petizione dei residenti che si lamentavano delle inondazioni, ed è probabilmente verso questa data che i meccanismi interni sono stati rimaneggiati. Da allora il mulino ha conservato tutto il suo carattere, sia all'esterno che all'interno.
Durante la visita si potrà assistere ad una dimostrazione di macinazione all'antica del grano saraceno, ancora chiamato grano saraceno. Questa macinatura rustica è effettuata con i sistemi come erano usati nel diciannovesimo secolo: ruota ad acqua su un bief del Sée, trascinando un paio di macine in pietra per schiacciare il grano, e un bluterie per setacciare il grano schiacciato, cioè separare la farina, la crusca e i residui della macinazione. Non c'è energia fossile utilizzata in questo processo, solo la forza dell'acqua permette di azionare i meccanismi che sono costituiti essenzialmente da legno, un po' di ferro, e pietra naturale. La farina di grano saraceno può essere utilizzata per fare delle gallette di grano nero, dette gallette bretoni, che possono essere guarnite secondo i loro gusti, o per fare della poltiglia: un tempo era il cibo di base delle popolazioni rurali. Un tempo il grano saraceno veniva prodotto sul posto nel quartiere, e la farina tornava ai contadini per la loro alimentazione. Anche la farina di grano veniva vinta per essere cotta nel forno del villaggio. Era un circuito corto.
Si potrà visitare il mulino e assistere a una dimostrazione di macinazione durante le giornate europee del patrimonio, il 17 e 18 settembre 2022, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00 (visite libere o guidate).