Installazione: "Albero della Vita" di Joana Vasconcelos
INSTALLAZIONE: "ALBERO DELLA VITA" DI JOANA VASCONCELOS
Joana Vasconcelos investe il castello di Vincennes dal 14 settembre 2022 al 15 gennaio 2023!
Appositamente creato per la Santa Cappella, "Albero della Vita" si erge a 13 metri di altezza e le sue quasi 100.000 foglie nere, rosse e oro, sono state ricamate e tessute a mano nei laboratori dell'artista.
Joana Vasconcelos si è ispirata alla storia del luogo: la regina Caterina de' Medici, vedova di Enrico II, proseguì i lavori di sistemazione della Sainte-Chapelle e del parco del castello di Vincennes, facendovi piantare tremila olmi.
L'installazione riecheggia anche la figura mitologica femminile di Daphne che si trasforma in un albero per sfuggire ad Apollo:
La musa ispiratrice di questo Albero della Vita è la figura mitologica femminile di Daphne. Desiderata da Apollo, si rifiutò di sposarla, chiedendo a suo padre di lasciarla trasformarsi in un albero per sfuggire al suo destino. Una delle sculture più belle del mondo, di Gian Lorenzo Bernini, rappresenta questo inseguimento: Apollo cerca di afferrarlo ma le sue dita hanno già cominciato a trasformarsi in foglie di alloro. Quello che vorrei creare per questo pezzo è il completamento di questa trasformazione, l'alloro che è diventato Daphne e che, per essere fedele alla sua bellezza, è accuratamente ricamato, con molte dorature e brilla di luce propria. Questo dà vita a un albero elegante e luminoso per la Sainte-Chapelle de Vincennes e la Stagione Francia-Portogallo 2022, alto 13 metri e con almeno 100.000 foglie, tutte fatte a mano dagli artigiani che lavorano nel mio laboratorio. Abbiamo iniziato a lavorare ognuno da casa durante il lockdown e abbiamo finito per creare una scultura tessile che mette in parallelo il potente gesto di indipendenza di Daphne in uno scenario di limitazione. Questo albero è il risultato dell'affermazione della vita oltre la pandemia di Covid-19. »
Joana Vasconcelos
Nata nel 1971, Joana Vasconcelos è un'artista famosa per le sue sculture monumentali, con una pratica di 25 anni che si interessa anche al film e al disegno. Ha cercato di interrogare quello che può essere l'artigianato nel XXI secolo. Integra gli oggetti della quotidianità con ironia e umorismo, creando un legame tra ambiente domestico e spazio pubblico, mettendo in discussione lo status della donna, la società dei consumi e l'identità collettiva.