Esposizione: Le rive della Saona a Chalon
Le rive della Saona costituiscono un patrimonio naturale (fauna, flora) e culturale (banchine, piantagioni allineamenti di immobili).
17 e 18 settembre 2022Passato
ville de Chalon-sur-Saône
Il servizio Animation du Patrimoine de la Ville de Chalon-sur-Saône presenta: I bordi della Saona a Chalon
In collaborazione con:
- Servizi Spazi verdi e Ingegneria e Infrastrutture della Città di Chalon-sur-Saône
- Direzione dello Sviluppo Sostenibile del Grand Chalon (+ logo del Grand Chalon)
- La Lega Protettrice degli Uccelli della Borgogna Franca Contea (+ Logo)
- Le direzioni della comunicazione della città di Chalon-sur-Saône e del Grand Chalon.
Affrontare la questione delle rive della Saona a Chalon suona come un'evidenza: il fiume ha dato il nome alla città e i legami intrecciati tra l'una e l'altra sono numerosi. Eppure... di cosa stiamo parlando quando ci avviciniamo alle rive della Saona nel cuore della città? Incontestabilmente, oggi, di un elemento di patrimonio della città... Questo punto di vista è nuovo, e non è come era percepito nel Medioevo o nei tempi moderni (XVI-XVIII secolo): le rive della Saona avevano allora funzioni utilitarie (pesca, commercio...), erano pericolose (invasioni...)e sono stati adattati alle loro esigenze... Ma poco a poco sono diventati, senza dubbio alla fine del XX secolo e ancor più dall'inizio del XXI secolo, «patrimonio»...
Le rive della Saona costituiscono sia un patrimonio naturale, con la sua fauna e la sua flora, che culturale, con le sue banchine, le piantagioni di alberi e i suoi allineamenti di edifici che si affacciano sul fiume. L'insieme è da mantenere e preservare, e la sua storia è plurale. Soprattutto, le scelte culturali (come l'assetto delle banchine) e i dati ecologici (come il riscaldamento globale) interagiscono, tanto che è impensabile sperare di salvare un patrimonio culturale senza preservarne l'ambiente. È vero a Venezia, al Mont-Saint-Michel... come a Chalon-sur-Saône.
Pertanto, un approccio multidisciplinare è oggi indispensabile: per questa esposizione, diversi specialisti sono stati interrogati e hanno dato la loro «visione» delle rive della Saona: ingegnere ambientale e paesaggistico, specialisti dello sviluppo sostenibile, storico dell'architettura, archeologo, ingegnere e tecnico dell'ingegneria civile... Sguardi incrociati, che danno un'immagine singolare... e che si arricchirà, anche, dal proprio punto di vista. Appaiono in un film, e le loro parole sono riprese in schede disponibili sul posto.
Perché questa mostra è un invito a tornare a percorrere le rive della Saona, a viverle, a sentirle, a farle vostre. Forse con uno sguardo diverso, acuito dalle prese di posizione dei nostri «testimoni», ma sulle tracce delle generazioni di turisti e di abitanti che ci hanno precedute...