Il santo Pierre le Jeune e le vernici (quadri)
Partecipante (oratore(presidente della Camera dei Comuni)): Klaus Nohlen
Sabato 21 settembre 2019, 14:00Passato
Condizioni
Entrata libera
Maurice Meyer
Sabato 21 settembre 2019, 14:00Passato
Condizioni
Entrata libera
Settembre 2019
Sabato 21
14:00 - 15:00
Église protestante Saint-Pierre-le-Jeune
Place Saint-Pierre-le-Jeune, 67000 Strasbourg- Bas-Rhin
- Grand Est
Types d'événement
No selectionThème 2019
No selectionConditions de participation
No selectionA proposito del luogo
Église protestante Saint-Pierre-le-Jeune
Place Saint-Pierre-le-Jeune, 67000 Strasbourg
- Bas-Rhin
- Grand Est
La storia di San Pietro il Giovane è segnata da numerose tappe. Inizialmente fondata extra-muros nel VII-VIII secolo, questa chiesa romanica si adorna dello stile gotico nel XIII secolo.
L'edificio conobbe poi un certo numero di rimaneggiamenti, dovuti alla sua trasformazione in chiesa protestante in seguito alla riforma e alla presa di Strasburgo da parte di Luigi XIV. Il «simultaneum» (l'uso della chiesa per i due culti, cattolica e protestante) fu allora in vigore e si prolungherà fino alla fine del XIX secolo.
Il restauro di San Pietro il Giovane è affidato a Carl Schäfer, il cui intervento segna la storia dell'edificio. Dipinge in particolare l'esterno della chiesa ispirandosi a tracce di policromia esterna. Ma questa policromia scompare negli anni sessanta, durante i quali la chiesa è ridipinta in un colore che non è senza evocare l'arenaria rosa dei Vosgi.
L'edificio conobbe poi un certo numero di rimaneggiamenti, dovuti alla sua trasformazione in chiesa protestante in seguito alla riforma e alla presa di Strasburgo da parte di Luigi XIV. Il «simultaneum» (l'uso della chiesa per i due culti, cattolica e protestante) fu allora in vigore e si prolungherà fino alla fine del XIX secolo.
Il restauro di San Pietro il Giovane è affidato a Carl Schäfer, il cui intervento segna la storia dell'edificio. Dipinge in particolare l'esterno della chiesa ispirandosi a tracce di policromia esterna. Ma questa policromia scompare negli anni sessanta, durante i quali la chiesa è ridipinta in un colore che non è senza evocare l'arenaria rosa dei Vosgi.
Tags
Monument historique, Édifice religieux e Patrimoine mondial de l'UNESCO
©Maurice Meyer