Il pittore(L'imbianchino), lo psichiatra e l'esperto al Consiglio d'Europa, Francine Mayran si prese un impegno nella costruzione di un itinerario europeo (il corso) di memoria(ricordo) con circa 65 mostre (le esposizioni) le conferenze(i congressi), gli interventi scolastici(di scuola), gli incontri con testimoni(testimonianze) diretti (i bastoni) dal 2008. Ravvivato (Condotto) dal desiderio di connettersi (legano) l'arte e la storia (la storia(il piano)), le biografie(i saggi monografici) individuali e la memoria(il ricordo) collettiva, i suoi quadri (le stoffe) e l'indifferenza di domanda di ritratti e le tracce(i sentieri) del dehumanization, per richiamare (ricordano) che alcuni hanno saputo come tenere (sorvegliano) il valore di diritti dell'uomo, che l'essere umano rimane più appena(quasi) che l'inumano.
140 memoria(ricordo) del lavoro del genocidio degli armeni, di Shoah e del genocidio degli zingari, Tutsi della Ruanda e di yézidi dell'Iraq punteggia la mostra (l'esposizione) presentata al Centro.
Un itinerario essenziale (il corso) per migliorare il modo di vivere insieme in un mondo dove il razzismo di discriminazioni e l'antisemitismo salgono e dove i riflessi estremisti aumentano.